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Emilia-Romagna

Salviamo lo sportpertutti: via alle richieste di sostegno

Dal 9 novembre e fino a fine mese, l'iniziativa della Uisp Reggio Emilia prevede la possibilità per le associazioni affiliate di richiedere contributi fino a 1.500 euro.

 

di Ginevra Langella

REGGIO EMILIA - Sono stati presentati oggi in videoconferenza stampa i criteri per l'assegnazione dei contributi provenienti dalla raccolta fondi "Salviamo lo sportpertutti" destinati alle società affiliate Uisp che, a causa della pandemia di COVID-19, versano in grave difficoltà. L'iniziativa, proposta e realizzata da Uisp Reggio Emilia in collaborazione con Emil Banca Credito Cooperativo, ha avuto in questi mesi come obiettivo quello di raccogliere fondi a fronte della delicata situazione in cui versa il mondo sportivo di base. La cifra raccolta, che ruota attorno ai 13.000 euro, da lunedì 9 novembre verrà messa a disposizione attraverso due modalità: «L'obiettivo - ha spiegato in conferenza stampa Azio Minardi, presidente Uisp Reggio Emilia - è quello di distribuire il ricavato tramite 20 assegni da 500 euro e due contributi da 1.500 euro per quelle associazioni che presentano una situazione più complicata rispetto alle altre».

La domanda potrà essere presentata tramite il format presente sul sito Uisp Reggio Emilia e che sarà attivo da lunedì 9 novembre. Come spiegato durante la videoconferenza, verranno maggiormente tenute in considerazione quelle domande che presentano uno stato difficile dal punto di vista economico-finanziario, documentato da un incremento delle spese rispetto all'anno scorso, relativo alla sanificazione e alle disposizioni sanitarie che, aggiunte alle spese fisse relative ad utenze e personale, gravano sulla società, soprattutto a seguito del forte calo dei tesserati e delle attività e dei corsi bloccati. Sarà poi compito della commissione interna - composta da una giunta territoriale Uisp; da Marco Prandini, referente del Terzo Settore Emil Banca Credito Cooperativo; da Francesca Ferretti, campionessa reggiana di volley e Giorgio Campioli, ex presidente Uisp Reggio Emilia ed ex consigliere comunale - valutare e scegliere le società a cui destinare i fondi.

«Si è tratta di un appello - ha commentato Marco Prandini - che Emil Banca ha colto con entusiasmo. La nostra è una banca territoriale e uno dei nostri obiettivi è proprio quello di sostenere le realtà che sul territorio si occupano e di sport e inclusione sociale. Crediamo che questa operazione vada nella giusta direzione». Sono all'incirca 60 le personalità che, tra privati e società sportive, hanno devoluto il proprio contributo. A loro il ringraziamento che Minardi ha voluto esprimere durante la conferenza stampa: «Lo dobbiamo a tutte le società sportive che si sono date da fare per sensibilizzare questa campagna, i privati e le altre personalità del mondo sportivo, culturale e politico che hanno aiutato nella raccolta fondi. Questo è un segnale che la Uisp offre alle società sportive, che sicuramente non risolve le gravi problematiche di carattere economico finanziario che sta investendo il nostro mondo, ma dà un segnale di ristoro e un senso di comunità alle nostre società», ha detto il presidente della Uisp reggiana.

La percezione che permane dalla conferenza è quella di una grande sottovalutazione del mondo sportivo di base, che include al suo interno una stratificazione di realtà di cui socialità e tempo libero sono solo la superfice: salute e prevenzione tramite attività motoria sono invece gli aspetti da rivendicare e che invece con non poca difficoltà si riescono a tutelare. Nonostante lo scontento generale, l'atto di responsabilità assunto dalla Uisp, con la conseguente sospensione delle attività in presenza, è oltremodo seguito da un atto di etica sportiva e solidarietà sociale, che vede nel sostegno reciproco quel tipo di conforto ora più che mai significativo e comunque determinante. Come ha anche precisato Giorgio Campioli: «In un momento in cui la crisi è così diffusa e generalizzata è davvero difficile rimanere saggi, ma i criteri che ci siamo dati, insieme alla cifra a disposizione, inquadrano le sofferenze maggiori dal punto di vista della fragilità economica. Non so se faremo un buon lavoro, ma ce la stiamo mettendo tutta e sappiamo che anche un piccolo contributo come 500 euro può essere determinante».

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